Collaboratore della rivista Klaxon, portavoce insieme al fratello Guilherme del movimento modernista brasiliano, Tácito de Almeida viene qui proposto con una introduzione e nella traduzione di Emilio Capaccio:
Collaboratore della rivista Klaxon, portavoce insieme al fratello Guilherme del movimento modernista brasiliano, Tácito de Almeida viene qui proposto con una introduzione e nella traduzione di Emilio Capaccio:
Ho l’impressione che il poeta nella prima parte della sua vita sia vissuto lontano dalla, ora se ne è accorto e la scopre a poco a poco con la metafora del viaggio, viaggia e il mondo gli appare inaspettato,
un tunnel nero, veloce e violento, una spada che corre nel fodero.
Non è il brasile solare e tropicale, ma un luogo freddo e nordico,
come dolorosamente freddo è il sentimento che ispira la sua poesia.
Forse è una ricerca e rincorsa di un sole caldo del quale si conosce l’esistenza, ma del quale non è ancora partecipe.
Molto bella la poesia nella quale il poeta si identifica col pianeta, un pianeta umido d’argilla, e il pianeta vero, che a poco a poco scopre nel viaggio nasconde questo sole paralizzato, e forse pensava che l’attività politica poteva servire a liberarlo dal “cobra fosforescente” e a renderlo disponibile.
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