Roberto Busa, gesuita e studioso di San Tommaso D’Aquino, docente all’Università Gregoriana e poi all’Aloisianum di Gallarate. Fu tra i primi a definire e quindi adottare le metodologie ipertestuali, questo negli anni cinquanta, almeno quindici anni prima che nascessero ufficialmente (il termine Hipertext è stato coniato da Ted Nelson nel 1965), e che si diffondessero con il World Wide Web (il primo sito è stato aperto nel 1991 da Tim Berners-Lee).
Giancarlo Locarno_ROBERTO BUSA-Il prete e le schede perforate
Grazie, Giancarlo, per questo viaggio affascinante nella metafisica delle schede perforate di Padre Roberto Busa. La foto del libro di Steven E. Jones fa da corredo al tuo testo: gli occhi di Padre Busa che perforano le schede, rivelando il fervore e la fede nel suo lavoro pioneristico. Un visionario, potremmo concludere, che ha creduto ciecamente nei suoi studi, che si è trovato, nella sua missione, a sfidare un colosso informatico come l’IBM. Molto interessanti anche i link di corpora linguistici forniti a fine testo.
"Mi piace""Mi piace"
Sì, davvero interessante questo post: grazie Giancarlo! Mi fa venire in mente un’espressione di Cartesio:” Nulla è stato fatto senza una grande passione”!
Un caro saluto, a presto
Rosaria
"Mi piace""Mi piace"
coma resto impressionata da questo genere di cose! ne subisco tutto il fascino.
Non conoscevo lo sviluppo delle tecniche di comunicazione, dell’esistenza di figure professionali come quella “perforatrici meccanografiche”, un lavoro dal destino corto. grazie di questa proposta!
"Mi piace""Mi piace"