Il veleno che salva
(“Rosea catharantus”, “Taxus brevifolia”…)
– 21 giugno, solstizio d’estate:
ultima chemioterapia di Nina…
Il Tassolo è un farmaco di origine vegetale estratto dal trattamento
della pianta di vinca e dalla corteccia del Tasso del Pacifico
(scientificamente “taxus brevifolia”). La vinca, comunemente conosciuta
come pervinca (scientificamente “rosea catharanthus”), è uno splendido
fiore erbaceo strisciante con colori che vanno dal rosa al viola.
… Perché è il veleno, il veleno che salva
e che risana! – incredibile a dirsi, per chi
anche a scuola sognava, coltivava l’elegia
elegiaca… l’amicizia amicale… insomma l’arte
tutta, come corona dorata su una testa regale.
“Paraclitaxel” o taxòlo, cortisone, cortisonici:
io vi canterò invece come doni non visti…
segreti di Re Magi mirabili alchimisti
della vera Storia… Storia della Luce che snida,
conforta il buio. “Rosea catharantus”, “taxus brevi
folia”… Caravaggio in derby contro Guido Reni…
Io che vi ho visti tutti assisi a cerchio
come impavida, negletta dannazione
dei Beati, malati lì spartiti, adunati
dalla Sorte – l’agocannula al braccio,
tubicini e sieri trasparenti o ambrati:
medicamenta che la chimica solfeggia
come poemetti in prosa, liriche corporali…
Chi dormiva, chi allo sconforto cedeva,
e chi invece placava, esternava in riso
le ansie odiose del futuro… Angeli bianchi
diligenti, e angelesse quasi alate infermiere
controllavano l’estasi terrestre delle misture…
Veleno della Guarigione, assoluto e magico!
La malattia chiamata uomo, vinta, graziata,
risanata, fulminata in ogni cellula sulla via
di Damasco… Accecata, convertita, ma
di una luce nuova!: “Perché mi perseguiti?”…
Oh, sì, è il veleno, il venēnum – l’impensabile
credo che risana – e la tossicità è il suo lavoro.
Miracolo chemioterapico, indulgenza plenaria,
l’Anno Santo d’ogni giorno, un cammino di
Santiago che non procede se non in cuore,
peregrinando in sogno… Ma il FinisTerrae
è il cielo, è gioia, questa nostra vecchia pelle
macerata, squamata, o le cadute sopracciglia
del tuo Sguardo! – io prego che ritrovi il rosa
e sorrida agli altri, a tutti, a se stessa, allibita
e imbellita d’anima: tasso rugoso del Pacifico,
pervinca “Piena di Grazia”, arrossita di viola…
Plinio Perilli
carissima Ninetta, carissimo Plinio,
le piante sono amiche, ci sentono, e non tradiscono. accogliamo il loro amarosalvifico dono come una pioggia fresca che allevia l’arsura e vivifica e rinfranca. Vinca e Taxus come sorella e fratello, sento le loro verdi mani sulle tue spalle, Nina, e già ti vedo sorridente guardare dalla tua finestra infinita il giardino esotico che li nutre. A presto,cara, ho tanta nostalgia del tuo viso e delle tue pagine, vi abbraccio forte entrambi, Annamaria
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Parole speciali, di grazia e d’arrendevolezza, d’accoglimento. Una visuale capovolta che ben merita il dono di un accondiscendente profondo significato, bellezza. Non nemici da combattere ma alleati per una vittoria finale, complementari.
Plinio e Nina, un abbraccio forte e stretto per entrambi
D.
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Bello lo scritto di Plinio, di chi vive in simbiosi con il dolore dell’altro, attento ad ogni singolo stimolo e centrate le parole del commento di Doris.
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Cor medicus , in herbis sola salus est, quanti motti della scienza medica ed erboristica richiamano questi versi appassionati d’amore e di cura! Un testo denso e coraggioso: il dolore si fa cammino e ricordo vivo, corale… E il veleno che salva è in vorticosa sintesi d’immagini, il pharmakon che risale dalla classicità al mondo degli erbari medievali; i prodigi del giardino dei semplici e poi della medicina più moderna. La poesia condensa e vola più alto di ogni scienza, si fa riflessione lirica e appassionata, Cor medicus come sempre nella poetica di Plinio Perilli .
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Queste splendide, accorate, generose, intense parole di Plinio Perilli arrivano dritte al cuore. Un abbraccio grande, cari Nina e Plinio, con la speranza di rivedervi presto.
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