Emilio Capaccio: Mentre sono forma (alle vittime degli attentati nello Sri Lanka)

Mentre sono forma

alle vittime degli attentati nello Sri Lanka

 

Mentre sono forma

mi ipotizzo nelle vite spezzate di Colombo

mi sento più vivo nel veder piangermi coi loro nomi

da certe voci di madri genuflesse

 

più vivo che stare in questo bar dello sport

dove la vita è scossa da un goal di Ronaldo

da chi prenderà quest’anno la Juve

dall’ultima profezia del calciomercato

 

non ha storia il cammino interrotto delle loro scarpe

filmate per strada sotto gli autobus evacuati

non verranno trascritti per il sangue dalle pance

nel registro dei papabili alla corte dei beati

 

per loro abbiamo una pena al cioccolato fondente e rum

un mucchio di ‘poveri cristi’ recitati

tra un turno e l’altro di Champions League

che metteremo in soffitta negli scatoloni degli annali

 

mi spingo a questa riflessione

il senso di farmi manifesto mentre sono forma

è accogliere i baccelli proni dei loro corpi

con il puro ritegno del dolore umano

 

penso che quando non ricorderemo più

d’aver avuto una forma

comprenderemo d’aver mostrato solo fretta

di scrivere sull’acqua del tempo la nostra inconsistenza

 

 

 

 


2 risposte a "Emilio Capaccio: Mentre sono forma (alle vittime degli attentati nello Sri Lanka)"

  1. penso che quando non ricorderemo più

    d’aver avuto una forma

    comprenderemo d’aver mostrato solo fretta

    di scrivere sull’acqua del tempo la nostra inconsistenza
    …è un fruscio di versi che richiama appieno la nostra miserabile caducità e vita che contiene nelle invisibili non forme, la nostra essenziale eterna essenza..
    Monica Baldini

    "Mi piace"

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