Delle avvenute distanze
lo hanno trovato oggi il vicino
hanno sfondato la porta e lo hanno trovato
ho pensato alla conforme aderenza
dei giorni ai giorni, nulla è stato diverso
ogni luce temperatura rumore o schiamazzo
la semina nell’orto l’abbaiare dei cani
lo hanno trovato dopo la porta era sul letto
fuori quando è successo fioriva contigua l’assenza
dai giorni ai giorni, nulla di diverso
(Doris Emilia Bragagnini, Claustrofonia sfarfallii - armati - sottoluce, Giuliano Ladolfi Editore, 2018)
2 risposte a "Doris Emilia Bragagnini: Delle avvenute distanze"
stessa cosa accaduta al mio vicino, il signor Luigi, anziano solo, erano tre giorni che non lo vedevo nell’orto, chiedo agli altri della via, nessuno ha notizie, non c’è bisogno di sfondare la porta di casa, era nel casottino degli attrezzi, dietro l’abitazione, seduto su una vecchia seggiolina taralata e spagliata.
ma esperienze personali a parte, lascia il segno la “conforme aderenza” (buffo no? un non-segno che urla col silenziatore, un non-senso a posteriori) e significativa la reiterazione “dei/dai giorni ai giorni” dove, per l’appunto, lo scarto di “è stato” rimarca come assenza e presenza siano mentalizzazioni astratte puramente soggettive.
poesia affilata d’ininfluenza tagliente.
ferisce.
la rileggo, dedicandola mentalmente al signor Luigi. grazie.
Grazie Malos, per aver così ben descritto proprio quello che ho tentato di dire (senza sapere se davvero ci fossi riuscita). Quello scarto, appunto, ininfluente, impressionante, lo hai definito così precisamente che la vicinanza della percezione mi sembra un prezioso riscatto su tutto quel silenzio, quell’immobilità. Grazie.
Dedicata a Luigi e a Augusto…
stessa cosa accaduta al mio vicino, il signor Luigi, anziano solo, erano tre giorni che non lo vedevo nell’orto, chiedo agli altri della via, nessuno ha notizie, non c’è bisogno di sfondare la porta di casa, era nel casottino degli attrezzi, dietro l’abitazione, seduto su una vecchia seggiolina taralata e spagliata.
ma esperienze personali a parte, lascia il segno la “conforme aderenza” (buffo no? un non-segno che urla col silenziatore, un non-senso a posteriori) e significativa la reiterazione “dei/dai giorni ai giorni” dove, per l’appunto, lo scarto di “è stato” rimarca come assenza e presenza siano mentalizzazioni astratte puramente soggettive.
poesia affilata d’ininfluenza tagliente.
ferisce.
la rileggo, dedicandola mentalmente al signor Luigi. grazie.
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Grazie Malos, per aver così ben descritto proprio quello che ho tentato di dire (senza sapere se davvero ci fossi riuscita). Quello scarto, appunto, ininfluente, impressionante, lo hai definito così precisamente che la vicinanza della percezione mi sembra un prezioso riscatto su tutto quel silenzio, quell’immobilità. Grazie.
Dedicata a Luigi e a Augusto…
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