si fermano i vortici della notte si compie il tempo
l’humus prende forma imita materia d’alba
la morbida piega dei petali
sul petto approda l’arca il bosco oscilla
e uno stormire basso quasi un silenzio
permette all’utero l’ultima spinta
dev’essere pace intorno per il primo grido
così difficile e pure così gioioso
dire di un movimento che prima non c’era
e pure si predisponeva
con l’impercettibile forza del germoglio
un tendere misterioso del seme
verso un cielo che approva che chiama
il piccolo corpo a muoversi sul ventre
inesorabile verso la tepida scia bianca
(Annamaria Ferramosca, Per segni accesi, Giuliano Ladolfi Editore, 2021)
Grazie, Abele Longo. Chiarissimo tempo a tutti coloro che da qui passano.
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