4 risposte a "Amir Hamzah – La fatica della lingua (Giancarlo Locarno)"

  1. Grazie a Giancarlo, per dividere con noi il frutto di un lavoro meticoloso, parola per parola, che ci permette di entrare in un mondo a noi lontano e rendere possibile la conoscenza di un poeta luminoso come Amir Amzah. Un atto conoscitivo e creativo il suo che sarebbe riduttivo vedere semplicemente come opera di intermediazione culturale, corrisponde infatti a un bisogno intimo e profondo dell’essere poeta, del misurarsi di Giancarlo con sfide sempre nuove.
    Abele

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  2. sempre splendide le tue proposte Giancarlo, le tue riflessioni come cerchi riverberanti le traduzioni (mentre la lingua fonda..).
    bellissimo per es. l’offrirci questo “Aveling mi ha dato anche una sua sintetica interpretazione della poesia, Amir ha sete d’amore e si
    ritrova a morire di questa sete in mezzo all’acqua di un uragano. La mia interpretazione è diversa, il poeta sembra fluttuare in un sacco amniotico, che si agita e ribolle perché è il momento della nascita, ci sarà l’incontro con la madre, con il creatore, con la donna amata, e questa nascita gli appare come una morte, l’invocazione muoio muoio significa in realtà nasco nasco. ”
    Grazie!

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