Augusto Benemeglio: Elizabeth Siddal

Elizabeth Siddal

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AUGUSTO BENEMEGLIO – ELIZABETH SIDDAL pdf

sophhhh
by Sophia

***

In an Artist’s Studio – Christina Rossetti

One face looks out from all his canvases,
One selfsame figure sits or walks or leans:
We found her hidden just behind those screens,
That mirror gave back all her loveliness.
A queen in opal or in ruby dress,
A nameless girl in freshest summer-greens,
A saint, an angel — every canvas means
The same one meaning, neither more nor less.
He feeds upon her face by day and night,
And she with true kind eyes looks back on him,
Fair as the moon and joyful as the light:
Not wan with waiting, not with sorrow dim;
Not as she is, but was when hope shone bright;
Not as she is, but as she fills his dream.


Nello studio di un artista

Lo stesso viso guarda da ogni suo dipinto,
la stessa figura siede, cammina, si appoggia:
la trovammo nascosta dietro quei paraventi,
specchio che rifletteva intatta la sua bellezza.
Regina ornata di opale o rubino,
ragazza senza nome del verde dell’estate,
ogni tela dice di un angelo o di una santa,
né più né meno significa la sua sembianza.
Si nutre di quel viso giorno e notte,
lei risponde con sguardo tenero e sincero,
gioia di luce e splendore di luna:
non stanca per l’attesa né segnata dalla tristezza;
non com’è ora ma nel tempo della speranza,
non com’è ora ma come lui la sogna.

(Traduzione di Abele Longo, 2013)


10 risposte a "Augusto Benemeglio: Elizabeth Siddal"

  1. Ritorna Neobar con un ritratto, tra i più belli, di Augusto, ispiratogli da Doris e dedicato a Elizabeth Siddal, poetessa e modella dei Preraffaelliti: “la prima top model ante litteram che fece i conti con l’eccesso” ma anche con un ambiente chiuso e bigotto. All’omaggio di Augusto ho aggiunto una mia traduzione della poesia di Christina Rossetti (non sempre tenera con la cognata) menzionata nell’articolo, insieme a un disegno di mia figlia che sembra apprezzare I Preraffaelliti 😉

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  2. Abele, hai fatto una traduzione stupenda della poesia di Christina
    ( quella trovata da me era una vera schifezza). Sì, in effetti le “cognate”
    di Lizzy non furono mai tenere con lei ( un po’ perché era chiaramente
    dipendente dal laudano, un po’ perché – e qui sbagliavano – credevano
    che fosse solo una sorta di modella-prostituta, una delle tante con le quali
    il fratello Dante Gabriel andava a letto , né peraltro hanno mai sospettato che
    Elizabeth fosse un’artista in proprio ( una pittrice autodidatta di
    straordinaria originalità e una poetessa senza nessuna vera esperienza
    letteraria, ma intensa , sincera, visionaria, di grande energia auto-distruttiva).
    E’ verissimo che senza il dolce pungolo, oserei dire l’invito aperto , di Doris, non avrei
    mai fatto questo ritratto. E quindi in Lizzy c’è qualcosa anche di “suo”.
    Non ho visto il disegno di tua figlia, ammenoché non sia quello effigiato
    nel tuo profilo, se così fosse ne sarei grandemente sorpreso per la maturità
    espressiva.
    Ti abbraccio
    Augusto

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  3. Ciao Augusto, di nuovo grazie per il ritratto. Bello seguirti nei tuoi viaggi nelle grandezze e miserie di uomini e donne piu’ o meno conosciuti, c’e’ sempre tanto da imparare e motivi di riflessione. Pensavo, ad esempio, a Dante Gabriel che fa aprire la tomba per riprendersi le poesie, un po’ come continuare a “ucciderla”…
    Il disegno di Sophia e’ quello che appare qui nel post.
    Un abbraccio e a presto
    Abele

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  4. è stato meraviglioso leggere questo articolo di Augusto!… la commozione mi ha più volte velato gli occhi e stretto il cuore.
    Ho sempre amato molto la pittura di Rossetti, rimanevo incantata a rimirare quel volto, quell’espressione mutevole, intensa sempre, fissata in mitiche figure, inghirlandata, sirena di echi d’acqua e di luci…
    Quanto ne hai scritto bene, Augusto! Quanto hai ridato vita a lei, ma anche a lui, così come Ofelia che nel suo non esserci permette ad Amleto di esserci per sempre. E quindi anche lei s’immortala.
    Grazie, grazie infinite!
    a te e al caro ospite.

    cri

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  5. Di Elizabeth, la prima volta, mi parlò la nostra Margherita Ealla. A lei devo questo sentito incontro. Una personalità che ho amato da subito quella di Lizzy, dalla quale mi sono sentita avvolgere in una sorta di abbraccio. Credo di averle tenuto la mano più volte nel pensarla, avrei voluto proteggerla oltre che essere ammessa al mistero del suo fascino, avrei voluto incontrarla. L’immagine di E.Siddal nei dipinti, coglierne il riverbero ricordandone la storia accennata, hanno di volta in volta accresciuto il desiderio che lei avesse più voce, potesse rivelarsi, potesse “chiamare a sé” la potenza dell’ascolto per quel dolore lacerante e inascoltato della sua breve vita. Chiedere ad Augusto di riportarla tra noi è stato inevitabile, oltre che per la grande capacità descrittiva e di tirare le fila degli eventi, sapevo che potevo “affidarla” a chi ne avrebbe riportato essenzialità ed anima, pensiero. Elizabeth lo meritava, farmi trattino d’unione tra loro è stato naturale, così come si fa con gli amici. Amici amati… grazie sempre Augusto, per la sensibilità con cui vai trattando quello che ti viene incontro nella vita, anche letteraria (perché lo è, vita), e, prendendomi egoisticamente uno spazietto tutto per me, grazie per le belle parole con cui hai aperto la pagina iniziale del magnifico “ritratto”.

    Grazie Abele per la traduzione a completamento, e, messaggio per Sophia: “bravissima, il tuo disegno mi piace molto!”.

    Doris

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  6. Mi ha molto interessato la descrizione che traspare tra le righe di questo ambiente che è come una bolla chiusa che galleggia sulla superficie del mare della società.
    Dentro si agitano pulsioni trasgressive che cozzano contro la grande inerzia del perbenismo,
    aspirazioni a una spiritualità forse un po’ aristocratica e debiti cronici.
    Grandi passioni ma anche grandi insensibilità, e un’abilità tecnica straordinaria nella pittura.
    Di tutto questo la Siddal mi sembra sia stata una vittima.
    Forse il problema della “confraternita” è stata la mancanza di “forza” non di capacità, che altri pittori e poeti hanno avuto solo qualche decennio dopo.
    Bella la poesia della cognata, mi sembra un omaggio sentito, come un riconsiderare e cancellare gli screzi passati.
    Il bel disegno di Sophia mi ha fatto pensare a una Lizzy serena come la primavera del Botticelli.

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  7. Molto bello questo post ricco di tante suggestioni e di vicende che ricostruiscono il “climax” dei Preraffaelliti come in un affresco.
    Grazie ad Augusto, Abele, Sofia!

    Un caro saluto a tutti gli amici di Neobar che sono intervenuti,

    Rosaria

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  8. Che sorpresa! La vita di Lizzy (come tutte le vite dello straordinario mondo della famiglia Rossetti) mi appassiona da sempre. E’ stata un’emozione difficile da riportare in parola, ed è tutto dire, vedere la mostra dei preRaffaelliti tanti anni fa in terra emiliana, scoprire quanto brillino i loro colori tanto da abbacinare gli occhi. E riconoscere le figure femminili dei quadri (Lizzy, ma anche Jane) finalmente a due passi da te, e riconoscerle come donne che hanno avuto vite così straordinarie da meritare una letteratura a parte dagli uomini che le hanno (amate e ) dipinte. E poi leggere una traduzione di Christina completamente nuova e appassionante. Un’emozione, ripeto. Complimenti, e grazie.

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