
Il teologo-idiota e Giuseppe Desa
Il colto idiota dal pulpito raccontava bellamente
che la carità è lo stato naturale dell’uomo,
torcendosi sulla philautía, come morso da una serpe!
Giuseppe lo guardava schifato e con occhio asinesco.
Lui, succube di voli inconsueti, non voluti e non richiesti,
con preghiere, rosari e ceri accesi sugli altari, attendeva
a un’assenza di teofania, come se la sua ignoranza nota
al mondo fosse sparsa ovunque, come un peccato da imitare.
Per eccesso di carità lui volava così in alto che gli uccelli
chiesero aiuto a quell’idiota, perché una colta istanza al Principe
dei Martiri almeno un terrore generasse in quel cuore semplice
e mai turbato… ma era caro a tutti gli umili perché le sue mani
erano sporche di sterco di maiale: una fatica devastante
diffondere il verbo alle bestie di cortile! Il teologo è spaventato:
conosce la propria colpa, non la carnalità che combatte bellamente.
Fu un’estasi unica l’ultimo volo di Desa: ne fu gelosa – Santa Teresa!
Antonio Sagredo
Bardonecchia, 27 dicembre 2007(crepuscolo)
*
Di voli e diavoli
aspiro al volo con assidua dura
tensione al divino prego fervente
digiuno dal mattino e corro corro
provo la rincorsa sul calcinculo
del corpo liberarmene se solo
un attimo appena a vista d’uccello
su Copertino che dissolve in scene
di folle di fedeli fibrillanti
alito freddo al collo Malatesta
traditore urla tutto infuocato
lavora che a scuola non vali niente
anche oggi mi è andata male anche
oggi niente voli ma solo zuffe
zolfo con questo zoccolo di diavolo
Abele Longo
(da Reversibilità, Edizioni Accademia di Terra d’Otranto, 2012)
Le vostre “estasi” 🙂 fanno ingelosire non solo Santa Teresa, ma anche quelli come me che non hanno il dono della fede.
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Gentile Locarno, la fede non è un dono: è una tendenza: si ha o non si ha. Lei poi non specifica quale fede, fede in/per/con ecc. Se intende una fede (non La fede) in Dio; personalmente non so cosa sia, ma questo non m’impedisce affatto di scrivere su questioni di fede come su questioni opposte; comunque La ringrazio. Di solito le persone che hanno “estasi” sono persone che mai hanno pensato ad averne una.
Le invio dei versi che difficilmente un critico potrà spiegare, e dunque lo sfido!:
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E io so chi, cretino, sul promontorio lascivo di Howth
costruì una croce-fallo in barba a diavoli, arabi e ebrei
che di Valpurga adorano la voragine – ma l’estasi è un pesce
in fiamme che un incendio gesuita ha mutato in segno di potere!
antonio sagredo
Vermicino, 23 settembre 2008
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