Lorca di Sebastiano Patanè Ferro (pdf)
Semplicemente “Lorca” è il titolo di questo vivido, toccante e appassionato tributo di Sebastiano A. Patanè-Ferro dedicato a una delle voci poetiche tra le più libere, intense ed autentiche espresse dalla cultura popolare spagnola antecedente alla guerra civile e tra le più significative dell’intera letteratura europea.
Semplicemente “Lorca” dunque, e non potrebbe essere altrimenti, poiché rispetto agli altri scrittori intenti a fare il loro mestiere di poeti, Lorca era semplicemente “Federico”: un personaggio che viveva la propria poesia e che si presentava ovunque (e nonostante tutto) con la sua unica maschera umana di Poeta.
I suoi versi suscitano ancora oggi una forte emozione. Sono un “prodigio di passione, di entusiasmo, di spasimo puro e ardente monumento all’amore, in cui la materia prima è ormai la carne, il cuore […]” come li definì Vicente Aleixandre, insieme a Lorca altro esimio rappresentante della cosiddetta “Generazione del 27”.
E, in effetti, si tratta di una voce dall’eco ancora potente. Oltre a cantare ed interpretare lo spirito della poesia autentica e della tradizione popolare dei cancioneros e dei romanceros, era legata a filo doppio alla musica, al teatro, al folclore, ai canti e ai balli dell’Andalusia ed anche molto sensibile alle avanguardie surrealiste nate in quel periodo. Soprattutto, era una voce alta, rivolta all’universale, opposta alla società del denaro, della forza, delle macchine e dei consumi che si stava allora imponendo nel mondo, rendendo l’umanità sempre più emarginata e schiava.
Una voce scomoda, ignobilmente spezzata dalla polizia della dittatura franchista con un barbaro assassinio che iconicamente ha riassunto tutto il disprezzo dei miliziani verso la cultura e gli intellettuali del tempo.
Questo fervido omaggio vuole ripercorrere poeticamente le tappe fondamentali della vita di un grande maestro, comprese quelle più drammatiche, similmente a una “girandola triste”, un flamenco passionale che si svolge intorno alla sua figura carismatica.
E come il flamenco, che è una danza che “vince l’aria sul suo terreno”, vuol essere la testimonianza che Lorca è ancora vivo, fratello indimenticato per tutti gli amanti della poesia, vincitore della lotta contro la morte e l’oblio.
Paola Puzzo Sagrado
Semplicemente potremmo dire, riprendendo la presentazione di Paola, Poesia. E non importa se e dove comincia Federico o Sebastiano, l’italiano o lo spagnolo, la Spagna o la Sicilia (alla Spagna più vicina dell’Italia, diceva Sciascia). L’intensità, il pathos, non si perde dal passaggio dall’uno all’altro; al Maestro come dice Sebastiano, umile e consapevole che la Poesia, come intesa da Federico, è struggimento, malattia, che si confonde con la vita.
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ci provo, Abele a descrivere la mia percezione del concetto poetico di Lorca, e mi dispero per riuscire a trasmettere quello che il maestro mi ha dato attraverso la sua e mia “malattia.
Grazie davvero Abele, questo è un gran bel dono, e rinnovate grazie alla bella Paola.
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