Rosario Capuana
fortuna che i tram
fortuna che nei tram di mezzogiorno
la gente ti preme ti urta ti tocca
magari ti blocca con il gomito
ma non ti lascia cadere
[da “La ragazza Carla”, Elio Pagliarani]
Leggendo Pagliarani
ho amato innanzitutto le poesie
giovanili, il poemetto della ragazza
Carla, che sembra portarsi il nome nella sporta
non come una verità che dovrebbe unicizzarla
agli occhi dei parenti o dei lettori attenti
che leggono di lei cercando un’empatia
che si trasformi in simpatia,
ma che sembra che la bolli come iscritta
ad un gruppo sindacale dai presenti
e dai trascorsi molto poco chiari
sotto i cieli milanesi, sotto i quali ad ogni modo
quella limpida tenerezza delle nostre vite tutte uguali
di tanto in tanto si palesa con la lirica
degli usignoli. E ho amato anche le poesie sparse
e della vecchiaia, non quelle
avanguardiste filastrocche per bambini ingioiellate e imbarocchite
dell’età matura.
(nelle curve statistiche a U
che rappresentano la vita umana
la maturità è il punto che tocca il fondo
ma forse è solo una questione di addii che inaridiscono
e per i quali nessuno è pronto.
©Fernando Della Posta
Foto Richard Tuschman
Tutto molto bello, Fernando. Milano ti ispira!
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Grazie mille Neobar! Eh sì, anche e soprattutto Milano ha il suo fascino evocativo. Lo stesso Pagliarani ce lo insegna. 🙂
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