Plinio Perilli ricorda l’amico e poeta Massimo Pacetti, scomparso il 26 novembre, riproponendo l’introduzione ad una raccolta antologica che Plinio gli curò nel 2007, ma perfettamente contemporanea: La poesia dentro e oltre la Storia.
Così Plinio ricorda Massimo: ‘toscanaccio, era figlio di contadini, ed è poi arrivato a cariche importanti, anche nazionali, del sindacato e non solo. Viaggiò, e come disse Pavese “in articulo mortis”, condivise le pene di molti. (La frase pavesiana, l’ultima, era: “Ho lavorato, ho dato poesia agli uomini, ho condiviso le pene di molti. Perdono tutti e a tutti chiedo perdono. Non fate troppi pettegolezzi.”).’
Bravo Plinio,
un ricordo sobrio e schietto come sarebbe piaciuto al nostro pacettaccio!
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