
Dal sito della rivista: www.blogdetenis.it .
Cos’è “Scarp” ? In prima pagina si presenta così : “E’ un’occasione di lavoro e un progetto di comunicazione. Vendere il giornale significa lavorare non fare accattonaggio, il venditore trattiene una quota sul prezzo di copertina. Contributi e ritenute fiscali li prende in carico l’editore.
Quanto resta è destinato a progetti di solidarietà”.
Oltre che per le strade di Milano, viene venduto anche in molte parrocchie della Diocesi, i venditori si distinguono per la pettorina rossa.
L’iniziativa consente oggi di togliere dalla strada più un centinaio di persone.
E’ una rivista con una qualità degli articoli particolarmente alta, vi collaborano gratuitamente giornalisti che scrivono sui principali quotidiani, e affrontano temi economici e sociologici di attualità.
Il numero che ho in mano contiene tra l’altro:
Un articolo sul TTIP, il trattato commerciale transatlantico, che analizza con una certa profondità i pochi vantaggi e le molte perplessità .
L’articolo di copertina, con un’indagine sui luoghi in cui le persone senza dimora cercano un posto al caldo dove poter dormire.
Un’intervista a Eugenio Finardi che racconta i suoi quarant’anni di carriera.
E per ultimo una interessante ma sconfortante indagine sui Neet, acronimo di Not in education, employment or training, i giovani “esclusi” che non studiano e non lavorano, e per i quali l’immagine del futuro non è quella di un campo aperto, ma qualcosa di sfocato e pauroso che progressivamente indebolisce l’idea di un progetto per la propria vita. l’Italia detiene un primato. Secondo uno studio della Caritas Italiana con l’università del Salento sono tre milioni e 421 mila i giovani tra i 15 e i 34 anni in questa situazione, il 22,3% del totale. Frutto di decenni di scarsa attenzione al futuro dei giovani, e a mio parere anche a causa della diffusione di forme contrattuali di lavoro atipiche e precarie, senza welfare, e al loro impatto devastante sulla vita e sulla mente delle persone.
Di seguito l’ultima versione di “Scarp de’ tenis “ di Enzo Jannacci
ringrazio Giancarlo per aver dato spazio a questa bella iniziativa. e mi congratulo con l’onestà intellettuale di chi ha scritto l’articolo sul TTIP parlando di “pochi vantaggi e molte perplessità” (sarebbe poi interessante notare che i “pochi vantaggi” non ricadono sulle popolazioni tutte, ma sui soliti noti…).
Jannacci era ed è un grande cantautore che ha accompagnato la mia infanzia. epperò la versione ruspante/nevrotica originale di “el purtava i scarp de tenis” mi piace molto più della versione quasi freejazz linkata qui.
: )
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Eccola, malos 🙂
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non è neanche quella. ho il disco d’epoca (comprato da mio padre, per ovvie ragioni anagrafiche…) e cercando sul tubo è saltata fuori : ))))) incredibile quanta roba c’è sul tubo. sono sicuro che se andassi a cercarli, troverei pure i filmini in super8 che ci faceva nostro padre da piccoli. brr, orrore *trumanscioide*. un giorno prenderò coraggio e proverò a fare una ricerca..
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derive di periferia…
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Ciao, stavo facendo una ricerca a ritroso e ho trovato questo post,
questo giornale è aperto a varie realtà e risorse presenti sul territorio,
ha pubblicato anche un articolo per “noi” (un’Associazione no profit)
Ho ricevuto l’informazione in una riunione ma adesso trovarlo qui,
mi ha fatto molto piacere anche perché ho scoperto cose che non sapevo.
Grazie!
Angela
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