Un matto si aggira per la blogsfera: Giorgio Brunelli. Probabilmente uno dei più grandi scrittori viventi. Siamo stati noi tra i primi ad accorgercene su Neobar, dove abbiamo ospitato una primissima versione di quella che è ora diventata un’opera ancora più abbacinante, allucinante, assurda, bestiale, concitata, efferata, esagitata, fantasmagorica, feroce, fulminante, inammissibile, inimmaginabile, letale, raccapricciante, schizofrenica, schizoide, schizzata, dal titolo quantomai eloquente: INQLATIO, dieci imperdibili racconti che non sanno dove andare a parare e ci trovano puntualmente impreparati.
Per darsi un certo contegno, l’autore, che sostiene di dovere la sua libertà alla Legge 180/78 Basaglia, ha fatto includere quanto segue: ‘Gli squarci di vita reale o immaginaria pennellati in questa sorta di pamphlet, vedono come protagonista assoluto l’uomo contemporaneo; un eroe disilluso, esacerbato dalla consapevolezza filosofica e pragmatica di una sconfitta infinita, di uno scacco esistenziale inevitabile; una riedizione aggiornata del topos letterario e, antropologico, del “vinto”. L´attitudine ad assumere un protocollo narrativo decisamente grottesco, drammatizzando parodicamente le tematiche ripescate dal mondo del “banale”, va a colludere con una provocatoria ricercatezza verbale la quale, coniugata a una tendenza dissacratoria del linguaggio stesso, ne sottolinea l’ontologica inadeguatezza a sostenere fino in fondo la tragedia del vivere.’
Ai perdenti, ai vinti, l’opera è dedicata… e a leggerla, in formato ePub e Mobi, saremo in tanti (l’ebook è disponibile nelle principali librerie online e, come precisa l’autore, costa meno di una saponetta camay!).
Ab, epopto mio, grazie infinite di questa tua regale accoglienza al clangor di trombe. Tuttavia, permettimi una precisazione in merito il prezzaccio del pamphlet. Non avevo dichiarato che costava come una saponetta Camay, bensí come una confezione di saponette Camay, e manco ai frutti di bosco. Ah, ma dove sono infrattati i sagaci graforroici di un tempo? Suvvia, avvisali! Un abbraccio a te e allo staffe!
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caro gio, un po’ triste davvero se pensiamo alle orde di aficionados che venivano a cercarti su queste pagine… se ne pentiranno o andranno all’inferno senza aver letto il tuo libercolo? Scusami per la confusione riguardo al camay (che abbiamo sempre pronunciato così come è scritto). Riferendoti tu a tutta una confenzione, se ne deduce quindi che la tua opera vale ancora di più? Sempre a proposito di camay, mi sono chiesto se lo fanno ancora, stando a wikipedia stiamo ancora aspettando il nuovo. Forse si sbagliano e comunque io non ne ho notizia. Nostalgico ho cercato su youtube e ho trovato degli spot d’annata, confrontare l’italico con gli altri…
http://www.youtube.com/watch?v=QQpbR5WTORY
Questo invece ancora più bello (tra l’altro era stato censurato) e dimostra che la versione italiana non è poi tanto originale: https://www.youtube.com/watch?v=ZdP5eNr_a9o
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ahahaahah…No Ab, la confezione che adocchiai a luglio scorso, giaceva su uno scaffale della Coop di Pescia Romana; compri 5, paga 1. In merito alla latitanza degli engagé di allora, don´t worry; le “meraviglie”, uroboricamente ricircolano per chiunque. Piuttosto grazie di questi bei link vintage! Nighty!
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quanto avete ragione! non ci sono più i sagaci graforroici di un tempo: i tempi sono cambiati onde per cui ebbi scritto quanto segue tutto al trapassato remoto. furono tutti catturati e tenuti in ostaggio da Féisbuc, un simpatico buc di cul de sac, una riuscita operazione di neuromarketing, o meglio di gatekeeping cerebrale grazie al quale ebbero continuato a fiorire *rosebud* di commenti, veri e propri mazzi così, sempre più articolati, valga ad esempio “grande! mi piace le emorroidi!”. eniuei, come si fu saputo, basta una minima distrazione, un refuso per passare dalle emorroidi alle egorroidi ed ecco prendere corpo l’inqulatio – acutamente colta (in ogni senso) dall’autore – di cui tutti ahinoi fummo stati vittime in prima persona nonché oggetto collocato a scaffale, con tanto di prezzo spiaccicato sotto. ebbi stato dispiaciuto, dunque, nel vedere in vendita il pensiero di Giorgio Brunelli, ma vista la bontà della materia, facciamoci del male.
: )))
l’autore fu stato un grande, uno di quelli che ebbi voluto a condividere l’avventura di Copyleft’erratura, un errore di gioventù. ontologicamente collusi (come suggerisce Abele che me lo ebbe fatto conoscere), in questa epocale provocazione di godimento retroattivo, non ci fu restato dunque che decantare (in secula seculorum) il nostro sé culorum inqulato dalla vita virtuale, lasciarlo sedimentare tra una parola e l’altra, esorcizzarne verdi le psicosi e le manie, per tentare un ossimoro: confezionare un’opera imperdibile che sappia davvero smarrirci.
perdendo, dunque senso del tempo e della misura (ah, lo sdoganarcisismo dilagante), ebbi copiaincollato quanto segue da un’altra epoca: “Quando la lessi, questa manciata di racconti mi risvegliò dalla cronastenica letargia che per cause di forza maggiore m’aveva avvolto da alcuni mesi. Cheddire? In un panorama letterario così piatto che mia moglie potrebbe fare la pornodiva, è particolarmente salubre salubrificare i network neuronali ormai grippati sulle lunghezze d’onda ipodotate di Giorgio *Falletti*. Ed ecco allora che l’elettroencefallogramma s’innalza puntuto, la grafica si fa tumida e il plauso viene manuale. Orbene, la qui presente raccolta è un’anarcoide collana di perle, dove davvero c’è trippa per gatti. L’allucinato gioconirico di rimandi a scatole cinesi è impreziosito dal grottesco viaggio-mercato delle speranza, laddove banca, barella e bancarella trovano sintesi perfetta in un’umanità ignorante ed abbrutita, schiava di miti e bisogni religiosi bimillenari. Brrr… c’è davvero di che farsi venire la pellegrinaggio d’oca. Poi, tra le righe mi sembra di poter cogliere un messaggio ancor più saggio, id est che, seppure apparentemente appartenenti a mondi non apparentati, mito religioso antico e mitologico centauro moderno si rassomigliano: il sogno è lo stesso ed ha il medesimo finale in cui tutti invariabilmente siamo condannati alla sconfitta, compreso l’io narrante, sano prototipo di perdente “smandrappatologico” con la lingua penzolante dalla bocca come un calzino sullo stendino al vento di maestrale.”
un abbraccione a Giorgio, dunque, che certamente mi manderà per mail copia omaggio dell’opera aggiornata.
: )))
per tutti gli alti, invece, valga l’esortazione della sacra Bibbia: andate e mercificatevi!
: )
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malos, oh malos, ma che bello risentirti! Ricordati che abbiamo sempre una moltitudine di “quattromani” in sospeso, e venendo alla tua altisonante entrata, muito obrigado per la tua rinfrescata esegetica. Tranqui pertuttavia, poiché il tuo meraviglioso scritto psicotico dedicatomi anni orsono, stava tesaurizzato assieme al coacervo delle altre notevoli recensioni che gentilmente mi raccolse e mi spedí Ab, una volta scemata la remota catalizzante bagarre, ivi allegramente esplosa. Comunque gente, é inutile smenarla tanto; noto che sette anni fa se rideva molto ma molto de piú qua dentro! Cazzo é successo? Purtroppo ravviso un clima fattosi obitoriale, ma capisco che per molti naviganti residenti ancora in Itaglia, non potrebbe essere altrimenti; cammafá. Ora peró, avviandomi verso un´ esternazione apparentemente puntuta ma in realtá da intendersi come critica costruttiva – evinto lo stato narcolettico a me riservatomi – cui potrei facilmente attribuire a criptiche vendettine trasversali o peggio ancora, a personali defaillance esistenziali di qualche entitá, penso che andrebbe riciclata in toto l´intiera dirigenza neobariana, oggi viepiú, divenuta ai miei occhi visibilmente affaticata e sempre piú discriminante nei confronti della prosa e in particolar modo di quella appartenente al mio registro espressivo. Ciao malos, ciao Ab, mi spiace molto per questo mortorio, in ogni caso noi avevamo come sempre, le piú nobili e candide intenzioni. Per il resto, grazie a tutti per l´esaltante partecipazione. g
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