William Carlos Williams (1883-1963) fu un poeta americano associato al movimento Imagista, che rifiutò le convenzioni tradizionali di rima e metro, adottando invece un linguaggio asciutto, colloquiale e incisivo.
Ecco una poesia tratta da una delle sue prime raccolte: “Sour Grapes” (“Uva acerba”. 1921)
Arrival
And yet one arrives somehow,
finds himself loosening the hooks of
her dress
in a strange bedroom–
feels the autumn
dropping its silk and linen leaves
about her ankles.
The tawdry veined body emerges
twisted upon itself
like a winter wind . . . !
Arrivo
Eppure uno arriva in qualche modo,
si ritrova ad allentare i ganci
del vestito di lei
in una strana camera da letto …
sente l’autunno
far cadere foglie di seta e lino
attorno alle caviglie.
Il dozzinale corpo venato emerge
attorcigliato su se stesso
come vento d’inverno … !
(Traduzione di Luisa Zambrotta)
Questa breve poesia sembra ritrarre una scena di intimità: un uomo che spoglia una donna in una stanza sconosciuta, suggerendo un incontro amoroso clandestino. Tuttavia, il protagonista non sembra agire con piena consapevolezza, quasi si ritrovasse in quella situazione senza esserne del tutto padrone.
Poi, l’immagine si trasfigura: l’uomo diventa autunno, mentre spoglia la donna delle sue vesti, come un albero che perde le foglie. Quando il corpo nudo di lei “emerge”, appare segnato dal tempo, attorcigliato su se stesso, simile a un tronco spoglio dopo la caduta dell’ultima foglia.
Il verso conclusivo, con il punto esclamativo finale, suggella l’ineluttabilità di questo processo: il tempo ci sovrasta, inarrestabile.

cara Luisa, un solo appunto: non mi piace la parola dozzinale riferita a un corpo di donna, mi pare più riferito a una merce…su google traduttore ho trovato PACCHIANO ma non saprei.. comunque un po’ pesante come definizione, e lui come si autodefinirà ?
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Grazie per il suggerimento carissima Luisa
Buona giornata
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Grazie Luisa! E benvenuta a Neobar 🙂
Amo la poesia di William Carlos Williams. La sua perseveranza nella ricerca di un linguaggio del quotidiano, tipicamente “americano”; con la sua vita da medico nella città di Rutherford e i suoi pazienti e il mondo circostante che ne fanno parte. Una poesia ferma, onesta, con spiragli di luce, capace di una sua intima magia.
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Grazie, Abele, per avermi accolto così calorosamente e per aver apprezzato la mia scelta di cominciare parlando di WCW
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If you are going to change traditions, you had better be good and he was that. He had a way with words. Happy Friday Luisa. Allan
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Thank you so much for sharing this beautiful observation on WCW, dear Allan ⋆౨ৎ˚⟡˖
Happy Friday to you as well
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Complimenti Luisa!E GRAZIE per aver condiviso questa poesia che trasmette un senso malinconico di ineluttabilità.
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Grazie a te, carissima Claudia, per aver apprezzato e condiviso questa bella riflessione!
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❤
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Grazie mille, carissima Claudia, È sempre un piacere ricevere i tuoi pensieri, che apprezzo davvero molto.
Buona giornata , amica mia. 😊
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I L TU O V E S T I T O ( Lui e Lei )
— “Io mi ricordo di un vestito avana,
estivo, mezza manica, accollato,
dove esplodevi come melagrana!…
Al seno era aderente ed avvitato
un poco al centro ed ai fianchi stretto,
in modo che la curva delle reni
metteva in evidenza quel perfetto
– lo posso dir? – bel “coccodè” che tieni.
Eh, sì!…ti stava bene anche di spalle,
con quei bottoni in fila sulla schiena
che raggiungevan quasi quella valle
– ripeto – oltre la qual sei piena piena.
Ah, che piacere aprirli lentamente!…
e poi guardarti mentre lo sfilavi
portandolo in avanti…e poi in un niente
giù lo mettevi e Venere sembravi”.
° ° °
— “E’ bello assai per me essere bella
solo per te, che Venere mi chiami…
Sarò la dea o sarò la stella?…
Ma non importa, basta che tu mi ami
e veda in me colei che ti attira,
o che la mente tua può illuminare:
mi piace essere chi l’amore ispira
o l’astro che per primo sta a brillare.
Ma sarò stella io solo ad un patto:
che possa trasformarmi in te al mattino
chè sei per me Lucifero…esatto?…
che inizia il dì e schiara il mio cammino
…e ancor non ho finito, anima mia,
chè fra gli dei ti voglio controparte
e insieme a te nella mitologia
io Venere sarò se sarai Marte”.
E di sicuro su questo non ci piove,
d’accordo ben sarà puranco Giove.
( Cassandro)
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Grazie di cuore per aver condiviso questa tua poesia che, come sempre, è davvero armoniosa e suggestiva!
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Bella la poesia, un momento di intimità subisce una metamorfosi come quelle di Ovidio trasformandosi in un paesaggio autunnale con i vestiti che cadono diventati foglie. Un attimo mitizzato. Bella anche la traduzione.
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Grazie infinite per aver apprezzato la scelta del testo e la mia traduzione!
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