PIER PAOLO PASOLINI – RICORDANDO MARILYN MONROE (da La Rabbia):
http://www.youtube.com/watch?v=fHmUCO-NT8o
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12 – L’anima di Marilyn
Marilyn, poi, ha scatenato fantasie d’ogni romanziere o poeta. L’intervista di Capote resta celebre… Norman Mailer dedicò un intero libro all’intrigo della sua morte (suicidio sì, suicidio no?). Ma forse sarebbe meglio rileggersi il dramma Dopo la caduta (1964), che l’ex marito Arthur Miller trasparentemente le dedicò poco dopo la morte (contestato in questo da molte femministe dell’epoca, e tacciato di non so quali colpe, come Ted Hughes per il suicidio di Sylvia Plath)… Certo ancor oggi i dialoghi, più o meno reinventati, trasposti, tra Maggie/Marilyn e Quentin/Arthur, le loro rievocate, lancinanti liti coniugali, nevrotiche schermaglie amorose, inconcludenti e parossistici duelli dialettici, sfoghi caratteriali, precipizi emotivi, colpiscono, raggelano, anzi bruciano con fiamme e vento vero, burrasca di metafora:
MAGGIE – Ma che credi che sia l’amante di Andy? Ma per chi m’hai preso? Con Andy? Ma va’! Sei matto… Ma io… Oh, ma che credi, non vado mica a letto con tutta l’America! (Lui vorrebbe condurla via, ma lei insiste) Sono stata con molti uomini, ma non per questione di interesse. Io l’ho fatto per fare la carità. Me l’ha detto anche lo psicanalista: è come se avessi dato da mangiare agli affamati. Ma non sono mica la mensa pubblica. Mi credi?
QUENTIN – (desiderandola febbrilmente) Ti credo. Vieni.
…
Pasolini, nel suo lungometraggio La rabbia, uscito appunto nel ’62, l’anno fatale della sua scomparsa (e con-diviso a metà – scrittore di destra contro intelletuale di sinistra! – dal contrapposto, articolato intervento di Giovanni Guareschi, il padre dell’inesauribile, antropologico sketch italiota di Don Camillo e Peppone), dedica alla “Povera, dolce Marilyn” un omaggio struggente, una vera didascalia epocale, quasi una preghiera laica:
“Povera, dolce Marilyn, sorellina ubbidiente, carica della tua bellezza come di una fatalità che rallegra e uccide.
Forse tu hai preso la strada giusta, ce l’hai insegnata. Il tuo bianco, il tuo oro, il tuo sorriso impudico per gentilezza, passivo per timidezza, per rispetto ai grandi che ti volevano così, te, rimasta bambina, sono qualcosa che ci invita a placare la rabbia nel pianto, a voltare le spalle a questa realtà dannata, alla fatalità del male.”
È anche l’occasione di un vero e proprio brano e sguardo poematico, la “Sequenza di Marilyn”, sentito e intenso quanto più non si potrebbe:
Del mondo antico e del mondo futuro
era rimasta solo la bellezza, e tu,
povera sorellina minore,
quella che corre dietro i fratelli più grandi,
e ride e piange con loro, per imitarli,
e si mette addosso le loro sciarpette,
tocca non vista i loro libri, i loro coltellini,
tu sorellina più piccola,
quella bellezza l’avevi addosso umilmente,
e la tua anima di figlia di piccola gente,
non ha mai saputo di averla,
perché altrimenti non sarebbe stata bellezza.
Il mondo te l’ha insegnata.
Così la tua bellezza divenne sua.
…
Povera, dolce Norma Jean Baker Mortenson! – questo il suo vero nome… E queste le sue misure, narrano le cronache: Petto 93, vita 58, fianchi 93. Altezza 1,64.
Viene soprattutto voglia di riascoltare la sua voce morbida, sensuale, in certe bellissime, banalissime ma struggenti canzoni tipo “Bye bye Baby”. Oppure rileggersi certe sue incredibili poesie senza pelle, scuoiate davvero fino alla carne e ai traumi della sua povera anima di eterna bambina di 6 anni, violentata e stuprata, nel 1932, da un amico di famiglia:
Quel che ho dentro nessuno lo vede
ho pensieri bellissimi che pesano
come una lapide.
Vi supplico, fatemi parlare.
***
© Plinio Perilli, casa editrice Mancosu (Roma), 2009
® Vietata ogni riproduzione e/o uso del testo se non previa autorizzazione dell’autore.
puntate precedenti:
1 – L’inseguimento degli indiani alla diligenza
2 – Frank Capra: duro spaccato sociale e commedia rosa
3 – Topolino, il più grande attore di film sonoro…
5 – “Più stelle che in cielo…”
6 – Il “Codice della Moralità” di William Hays
Dispiace non essere riuscito a includere il video nel post, come di solito faccio con “Hollywood Odiosamata”, ma un video promozionale di wordpress (59 dollari all’anno per caricare chissà cosa…)me lo impedisce. Ho comunque messo il link nel post a un estratto da La Rabbia di Pasolini, e in attesa che il promo scompaia, metto il video invece qui, nel commento. (stupenda questa puntata, Plinio, peccato per wordpress, non sanno cosa si perdono…)
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