Scritte sugli angoli: Luca Limongelli – Ricordo fiori di glicine

Siamo uomini e ci teniamo per mano, per strada e sul cornicione.

Abbiamo imparato a dimenticare il precipizio perché per fortuna

sappiamo volare.

E domani è di nuovo primavera.

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Luca Limongelli – RICORDO FIORI DI GLICINE

da Scritte sugli angoli – un’antologia di poesie di autori gay a cura di Vincenzo Errico


6 risposte a "Scritte sugli angoli: Luca Limongelli – Ricordo fiori di glicine"

  1. La poesia di Luca mi evoca un passaggio nelle stanze di una casa aperta al sole, con i suoi angoli d’ombra, piena di suoni e rumori vitali che incoraggiano alla condivisione.
    La sua scrittura indaga la “botanica” dei sentimenti che passano, con una forma che sa di piacevole prosa di formazione.

    “e non so più cosa sarà di me,
    e del mio sentire;
    ma vorrei poter ancora sognare
    quel tempo impalpabile e puro,
    la mia polvere d’oro.”

    “Lento, lento scivola il tempo,
    ma non basta per guardare
    il fondo del suo abisso,
    ed è già ora di morire.”

    “Sono lì dove mi aspetti.”

    “E come fosse sempre primavera,
    accendo ancora i miei sogni e li regalo con leggerezza.”

    “Poi sei venuto tu e hai incontrato me
    che stavo sull’orlo di quella nube.
    Insieme abbiamo accettato il balzo, il rischio, il cielo,
    l’abitudine alla luce non ci ha mai del tutto abbandonato.”

    “Abbiamo imparato a sperare davvero e che non c’è regola al male.”

    “Ma con pazienza percorro i miei giorni,
    un allegro viaggio verso il nulla.”

    “E il tempo è una dimensione finita,
    una rosa che sboccia ma sfiorirà
    e semina semi contemporanei, forse.”

    Grazie, Luca.

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  2. Abbiamo una percezione diversa del tempo e questo influisce, penso, sul sentire e vivere i luoghi che abbiamo dentro come specchio di ciò che crediamo fuori. Svelto, rapidissimo il tempo corre tra le nostre spesso insensate occupazioni, volte non tanto a conoscerci quanto a sopravvivere in un oceano di nefandezze. Speculare ha cambiato direzione, è stata dirottata questa attività a favore d’altro, compreso anche il guardarsi allo specchio di un miraggio. Quanto poi al tempo come corrente dell’essere, concordo sul fatto che sia lento addirittura eterno e in questa eternità ci siamo tutti, senza parola, solo linguaggio. Ciò che muove il sole e le altre stelle è la nostra stessa sostanza celeste più che terrestre, viste le modeste dimensioni del pianeta in confronto con il cosmo in cui viviamo da prima di essere nati,…senza primati. Grazie della nuova conoscenza. fernanda f.

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  3. Questa poesia mi sembra che ha la caratteristica di essere proteiforme, come se fosse impastata con la varietà delle specie animali e vegetali
    (.. i sereni animali che avvicinano a Dio), ma anche la solidità classica della nube e della rupe. Le poesie visivamente trasportano una simmetria assiale, come una colonna dorica, costruita con questo materiale biologico e il cemento dell’amore.

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  4. Per imparare a volare c’è bisogno del precipizio
    (altrimenti si resta a terra come polli)
    Ogni volta che si vola c’è bisogno del precipizio
    il precipizio va santificato ogni giorno
    ….ed è sempre primavera.

    cadmio

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  5. Un canto che sa essere sommesso e imperioso nella stessa misura e si pone in tutta la sua pienezza verso la vita, nell’armonia delle ali in volo (bello quanto dice in proposito Cadmio): “regalo ancora una volta il mio mondo dove riluce sempre/ un orizzonte più alto e splendente”.
    Grazie!
    Abele

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