Marco Polo, mercante di nobile famiglia veneziana, condusse a termine un’impresa memorabile. Non soltanto, insieme col padre e uno zio, raggiunse ventunenne la corte di Cublai Can, il sovrano mongolo che aveva sottomesso la Cina, ma si seppe conquistare la simpatia del potentissimo signore, che addirittura gli affidò incarichi amministrativi e diplomatici. Al suo ritorno dettò una relazione del viaggio, in cui le fatiche e i pericoli sono accennati con sobrio riserbo, e le meraviglie viste e udite sono descritte col buon senso del mercante attento alle frodi, ai prezzi e ai guadagni, e con la precisione divertita dell’uomo curioso. Per molti secoli le sue notizie, sostanzialmente veridiche, furono irrise come fandonie, o accettate come fantasie esotiche.
Primo Levi, La ricerca delle radici. Antologia personale, 1981