Marina Minet: Se mai c’è stato



Se mai c’è stato

Se mai c’è stato un giorno in cui non mi eri accanto
Signore, io non lo ricordo
vi erano stanze allora, arse come grembi nei deserti
e giare di lacrime arginate come albe di novembre 
quando il giorno tarda ad affacciare

L’inverno scuoteva per sentenza 
gelandosi al vissuto sotto i marmi	
e scialli capovolti vestivano le sedie per i lutti 
sbiadendosi  al saluto 
in calca fra i bisbigli in processione

Io non lo ricordo quando tu non c’eri
e se lo ricordo mi aggrappo a un rifiuto 
a un verbo senza frutto, d’amara mietitura 
e ai torti che reclamano le strade da padroni
scavandole d’orgoglio e di altre morti  

Il tempo si fermava, presagio in un binario
le porte chiuse offese, l’impazienza 
e il varco d’ogni fronte strappava un passo in meno
davanti al volto cieco della meta
estranea a quella grazia mai fuggente    
	
Se è vero che la Croce racchiude il tuo segreto
accordami un frammento che dia sopportazione 
e lasciami così, senza conforto, incerta nella luce
e vigile alle tenebre pungenti         
finché questa memoria mi abbandoni 

(un inedito di Marina Minet, 15 ottobre 2022)


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