Maurizio Manzo: Fanali di coda (Bollettini Indigeni)

I fanalini di coda delle macchine scivolavano strisciando sugli occhi di Rolando, mentre i fanali frontali riflettevano una luce tonda che si allargava come quando lanci un sassolino dentro uno stagno. Rimase ore sul ciglio della strada, con la macchina bloccata, aspettando un aiuto o un passaggio che non chiedeva e osservando i colori del … More Maurizio Manzo: Fanali di coda (Bollettini Indigeni)

Maurizio Manzo – Il parco (Bollettini Indigeni)

IL PARCO Così era il parco quella mattina. Zeppo di curiosi e di indiscriminati rumori. Zimbra non si era mai svegliata così disperata, nel caos. Poi, non capire esattamente cosa succede, aumenta l’inquietudine, alimenta l’inverosimile. L’ora era quella in cui tutti si recano al lavoro o preparano i figli per la scuola, la scuola materna, … More Maurizio Manzo – Il parco (Bollettini Indigeni)

Maurizio Manzo: Padre Nostro (Bollettini Indigeni)

PADRE NOSTRO Anche se inverosimile non poteva che essere così per il signor Oreste, tanto che decise di non pensarci più e definirsi un indebitato congenito. Il primo ricordo di debito del signor Oreste, risale a quando da bambino riuscì a imparare la preghiera Padre Nostro, lì, si accorse che doveva qualcosa a qualcuno e … More Maurizio Manzo: Padre Nostro (Bollettini Indigeni)

Maurizio Manzo: Adamo P. (Bollettini Indigeni)

ADAMO P. Adamo P. non aveva mai sbattuto la porta di casa così forte, facendola traballare alle sue spalle e senza neanche voltarsi scese la rampa di scale, breve, che lo immetteva direttamente sulla piazza principale del paese e si mischiò alla gente. Era furioso, quello che inizialmente gli sembrava una sensazione, strana, ma una … More Maurizio Manzo: Adamo P. (Bollettini Indigeni)

Maurizio Manzo: Roglio, furrìsca e callentèddu (Su callentèddu)

SU CALLENTEDDU Pò ìs picciocchéddusu le macerie sono come un parco giochi, come le giostre, meraviglie create dalla negligenza. Rolando Musu quel giorno fìara zaccàu e l’unica cosa che lo calmava, era la luce che sfoddàva sù ciorbèddu, filtrava dal tetto, dalle finestre dai piani de asùtta, eri nel ventre di una balena sderrùtta, che … More Maurizio Manzo: Roglio, furrìsca e callentèddu (Su callentèddu)

Maurizio Manzo: Roglio, furrìsca e callentèddu (Sa Scafa)

SA SCAFA “Tua mamma fa la puttana.” Così dissi a quello che sarebbe diventato il mio migliore amico tra i sei e i dodici anni. Allora, le finestre dove abitavo donànta in sa bìa strìnta, avevo cinque anni e nei is bàscius, era arrivata a bìvi una nuova famiglia. Avevo la fronte appoggiata a sa … More Maurizio Manzo: Roglio, furrìsca e callentèddu (Sa Scafa)

Maurizio Manzo: Roglio, furrìsca e callentèddu (Lellina)

“Arrò du tìridi sfoddarèddu mi dàri!” Mentre mi si avvicinava, Lellina, urlava quello a cui aveva appena assistito, ùnu scèrtu stravanàto, quattro lillòni chi ànti fàttu s’ankàra di passare davanti a Carèna scarenàu, che li ha lasciati quasi morti in terra. Con Lellina si bièmusu ai giardini pubblici, ci viàra una cricca nòa e da … More Maurizio Manzo: Roglio, furrìsca e callentèddu (Lellina)

Maurizio Manzo: Roglio, furrìsca e callentèddu (Upim)

UPIM Avviene così, inaspettato, ogni nostro passaggio che permetta scoperta, a volte prima della nostra decisione ti sìccara, nel bene e nel male, ti mùssiara in kònca a tìpu prùppu. Uscire dal quartiere, a sette ott’ànnusu, è un po’ come andare in guerra, hai la sensazione di non tornare o de ‘ndi torrài struppiàu. Il … More Maurizio Manzo: Roglio, furrìsca e callentèddu (Upim)

Maurizio Manzo: Roglio, furrìsca e callentèddu (Roglio)

ROGLIO Non so cosa tutto vedesse de pìzzusu delle sue lunghe gambe, ma Cònk’e casciòne planava a tipo condor a scioddài tutte la bardùffule a ròglio lanciando la sua bardùffula. Cùssu mengiàno, Cònk’e casciòne frantumò 12 trottole che a turno sostavano a ròglio. A ròglio ci sta chi sbaglia il suo lancio, chi non riesce … More Maurizio Manzo: Roglio, furrìsca e callentèddu (Roglio)

Maurizio Manzo: Roglio, furrìsca e callentèddu (Sa Crapita)

SA CRAPITA Rolando si portò la mano al naso e gli si riempì di sangue. Scarigàu di brutto, sfoddàu de conca e un uno due fulmineo dàri accabàu de siccài. Strano, ma non si sentiva allochittàu po nùdda. Una piccola schermaglia iniziale: “bairìndi de noi, ma bairìndi tùi, là chi mas pigàu a is scallònisi!” … More Maurizio Manzo: Roglio, furrìsca e callentèddu (Sa Crapita)