
Vi propongo un mio saggio sulla traduzione di Vittorio Bodini della raccolta Roma, pericolo per i viandanti di Rafael Alberti, in cui analizzo la traduzione di Bodini in relazione al tema dell’esilio e, a esso connesso, della “viandanza” di Alberti, l’andare senza meta del poeta per vie e vicoli di Roma, in una successione di incontri reali e immaginari che è il tema stesso della raccolta.
Il saggio fa parte del primo tomo del libro (pagina 105) a cura di Novella di Nunzio e Francesco Ragni, «GIÀ TROPPE VOLTE ESULI» LETTERATURA DI FRONTIERA E DI ESILIO, Università degli Studi di Perugia, 2014.
Rafael Alberti, Notturno (trad. Di Vittorio Bodini)
Tieni, tieni la chiave di Roma,
perché in Roma c’è una via,
nella via c’è una casa,
nella casa c’è una stanza,
nella stanza c’è un letto,
nel letto c’è una dama,
una dama innamorata,
che prende la chiave,
che lascia il letto,
che lascia la stanza,
che lascia la casa,
che va per la via,
che prende una spada,
che corre di notte
e uccide chi passa,
che torna nella via,
che torna nella casa,
che sale alla stanza,
che entra nel letto,
che nasconde la chiave,
che nasconde la spada,
e Roma resta
senza gente che passa,
senza morte e senza notte,
senza chiave e senza dama.
(da Rafael Alberti, Roma pericolo per i viandanti, pag. 123).
Grazie
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Bello il tuo saggio, che mi colpisce per l’estrema precisione e documentazione, interessante tutto il libro, che sto leggendo, ci sarebbe stato bene anche Valentino Zeichen, ma purtroppo non c’è più.
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