[…] Non è facile presentare Augusto Benemeglio, perché anche quando si avventura nei meandri della mente folle del poeta, anche quando perlustra i labirinti della genialità e dell’invenzione, è condotto da una logica stringente, inesorabile, che sa cogliere gli snodi e i meccanismi complessi dei sentimenti e delle scelte umane come un ingegnere concentrato sul progetto, o un geometra che dirige i lavori in un cantiere.
No, non è facile presentare Augusto Benemeglio, perché colleziona immagini come fossero souvenir di città mai visitate eppure misteriosamente conosciute anche meglio dei suoi stessi abitanti; infila forma su forma, visione su visione, in un rosario che si prega per chiedere alla vita di svelare i suoi segreti, di contagiarci i suoi sussulti; raccoglie simboli per trovare nella mappa della fortezza il punto che non corrisponde con la fortezza reale, come l’abate Faria impegnato a trovare per l’eternità una via di fuga dai condizionamenti con cui il mondo ci incatena.
Non è affatto facile presentare Augusto Benemeglio, comprendere le ragioni e i modi della sua pazienza, il suo tessere e ritessere una tela che alla fine si rivela sempre quella adatta, miracolosamente, come se il lavoro di preparazione portasse un segno indecifrabile d’infallibilità; o spiegare come sia possibile che il massimo dell’originalità si coniughi con una professionalità senza sbavature…[…] dalla nota introduttiva di Fabrizo Centofanti
“Ida mater” (IDA MATER Ed. Youcanprint 2019) è un “prosimetro”, un libro scritto sia in prosa che in versi, che ripercorre un viaggio simbolico basato in gran parte sul mito della “Grande Madre”, un viaggio nella memoria del tempo con incontri reali e immaginari, recuperi di antiveggenza, visioni, incubi, speranze. L’autore è alla ricerca della madre, Ida Pappalardo, morta giovanissima, lasciando due figli piccolissimi, lui stesso e il fratello minore, Alberto, senza lasciare tracce documentate della sua breve vita. La storia di “Ida Mater”, Mad, Meter, Mother, Mutter, – fatta di continui rimandi e flashes-back, – è una ricerca appassionata di un passato difficile, impossibile da ricostruire , che riguarda anche le proprie lontane origini e la riscoperta della propria identità. Il tutto scritto con un linguaggio che ha diversi registri, dal narrativo a quello epistolare-diaristico (il breve excursus sulla famiglia Pappalardo è in gran parte formato dalle lettere-diario della cugina Ada). C’è infine la parte lirica, in versi liberi, con toni epici , intensi e surreali. Prof.ssa Bianca Mauro
La poesia serve
per strappare
al tempo
brandelli di verità,
per narrare la storia
di chi non ha più voce,
per testimoniare la vita
e il respiro luminoso
di uomini e donne
che gli storici
non racconteranno mai,
per far sì che quei morti
a noi cari
non vengano dimenticati
Il passaggio dello spirito sopra la carne ferita
Mâd
dolce madre
materia viva
sangue magma
sogno e respiro
sotto il sole nero
della Sicilia muta
sempre spremuta
tra gente sconosciuta
fin da giovinetta
con la musica del vento
nei tuoi capelli neri
Mâd
amorosa madre
idea sostanza che si tocca
mano distesa nell’aria
e occhi di velluto
che cercano amore
migrante tra le donne e liti
i venditori ambulanti
le grida gli echi le nenie
dei bassi napoletani
Mâd
sei stata sempre sola
madre mia sognatrice
ricamatrice di nuvole
come ora sei abbandonata
in una fossa sconosciuta
silenzio e foglie
e rami secchi
stelle morte
venti inerti
non mai fiori né preghiere
sulla tua lastra senza nome
Mâd
madre mutter mathàir mother
che ci hai creato con dolore
da sola
come cerva dei boschi,
sempre in fuga
sotto cieli gravidi
di ceppaia in ceppaia
da collina a collina
dall’Abruzzo al Piemonte
Mâd
che ci hai fatto veder
la prima luce grigia
di cieli in fuga
pieni di scoppi di fumo
e polvere biancastra
in luoghi
dove non saremmo
mai più tornati
e d’improvviso
te ne sei andata
mentre suggevamo
ancora il tuo seno
straziando per sempre
l’anima nostra ignara.
Mâd
madre mater meter
compressa
schiacciata
che ci hai fatto
della tua carne
del tuo sangue
della tua polvere
del tuo odore
e del tuo mistero di donna
Mâd
dalla pelle ambrata
che ci hai creato
con la tua anima nuda
e gli occhi immortali
che hanno la forza
delle stelle
madre che hai alitato
con la tua bocca
piena di nuove albe
che ci hai carezzato
con le tue mani
magre
diafane
le dita lunghe
abili e fragili
Mâd
che ci hai nutriti
di latte dolce-amaro
scaldato
coperto le nudità
ordinato il pianto
il respiro e il sorriso
che ci hai stretto al seno
e mille volte baciati
Mâd
madre consumata
macchina d’amore
misura perfetta
ragione delirio
del vivere nostro
è stato difficile senza di te
senza la tua voce
senza il tuo viso
senza il tuo sorriso
Mâd
madre culmine eccelso
scintilla splendente
gioia dimenticata
distesa tra l’amaro
e la morte
Mâd
madre cento braccia
madre terra e pensiero
madre gelo e fuoco
madre circolo corona
cifra sostanza
infinito vuoto
madre gesto spirale
oriente e tramonto
spazio e slancio vitale
lucido orgasmo dell’esistere
Mâd
madre respiro
madre groviglio
grotta aerea
gioco di occhi e mani
madre che rivedo in sogno
tutte le notti
ti cerco
insonne ti cerco
per rientrare in te
nel tuo caldo utero
e riposare
senza voler mai più
mai più rinascere
***
Ida Mater Ed. Youcanprint 2019
***
La poesia serve
per strappare
al tempo
brandelli di verità,
per narrare la storia
di chi non ha più voce,
per testimoniare la vita
e il respiro luminoso
di uomini e donne
che gli storici
non racconteranno mai,
per far sì che quei morti
a noi cari
non vengano dimenticati
…questi versi sono scolpiti sul bianco come segni nel legno o lettere nel fuoco…sono sensazioni palpabili di immortalità che la poesia dona e conserva in un misterioso alone trascendente…quella poesia leopardiana, di Luzi dove narra Palermo nel 1986 e racconta il silente, Ungaretti che parla di una vita che sa di caducità ..quel verificare la vita che strappa/ al tempo/ brandelli di verità…quel sapore che dice la verità sempre vera senza scadenza …
Coinvolgenti, megafoni dolci che schiariscono la realtà e la rivelano,la centrano, la abbelliscono di altro oltre il tangibile e il velo…complimenti!!!
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Non si esce senza amore da questa madre
Ti accompagna la sua corona ti accoglie la sua spirale..
Grazie per averla condivisa, ho così tanto a cuore la bellaluce di Augusto
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